Sabato 19 Luglio si è svolto il consiglio comunale. All’ordine del giorno vi era l’approvazione del rendiconto di gestione 2013, ovvero il bilancio consuntivo.
Fare Ascea si è espressa contro l’approvazione del bilancio.
I consiglieri del gruppo Per Ascea, Antonio Criscuolo e Mario Rizzo, hanno chiesto di mettere ai voti una pregiudiziale riguardante i tempi di accesso alla documentazione con riferimento al TUEL, che prevede l’obbligo di rendere disponibile tutta la documentazione relativa al bilancio almeno 20 giorni prima del consiglio comunale, puntualizzando che la relazione dell’organo di revisione è stata resa disponibile solo pochi giorni prima del consiglio comunale. Il sindaco Pietro D’Angiolillo ha argomentato dicendo che tutta la documentazione è stata resa disponibile entro i termini, e che la relazione del revisore è stata aggiunta agli atti immediatamente dopo la sua consegna.
In seguito alla votazione, il consiglio ha determinato di procedere con la discussione del bilancio con i voti favorevoli della maggioranza e del gruppo ‘Fare Ascea’, entrando nel merito dell’analisi del documento. I consiglieri del gruppo consiliare “Per Ascea” hanno abbandonato l’aula. L’assessore al Bilancio, Giovanni Rizzo, ha in seguito relazionato in merito al documento all’ordine del giorno.
Il bilancio è stato approvato con i voti favorevoli della maggioranza.
Si riporta di seguito la dichiarazione di voto presentata dal nostro capogruppo Egidio Criscuolo, che spiega nel dettaglio le ragioni che hanno determinato la scelta di votare contro l’approvazione del bilancio.
ANALISI DEL RENDICONTO DI GESTIONE
Il rendiconto della gestione 2013 all’ordine del giorno presenta diverse criticità.
A meno di poche variazioni, si è scelto di chiudere gli occhi e accettare lo stato di fatto ereditato dalla precedente amministrazione, contravvenendo ai buoni propositi espressi durante la campagna elettorale.
Sebbene la scelta sia comprensibile, dettata soprattutto dal poco tempo avuto a disposizione per la predisposizione del documento, non può essere condivisa per specifiche ragioni, sia formali che sostanziali.
Dal punto di vista formale, l’organo di revisione invita l’Ente ad un più attento esame delle fattispecie contabili, per garantire il rispetto delle norme e dei principi contabili approvati dal Ministero degli Interni.
Dal punto di vista sostanziale, il problema principale resta l’accertamento dei residui attivi.
Inoltre, si invita la giunta comunale ad operare nel rispetto delle tempistiche e della normativa di riferimento, ricordando che il termine per l’approvazione del bilancio consuntivo 2013 era fissato per il 30 Giugno.
ACCERTAMENTO TRIBUTARIO e I RESIDUI ATTIVI
A parere del sottoscritto, andrebbe messo in discussione l’accertamento svolto nel 2013. Esiste un problema macroscopico legato alla validità e alla consistenza delle somme oggetto di accertamento, che incidono in maniera determinante sul bilancio, in particolare sul risultato di gestione.
La scelta di confermare l’entità degli attuali residui attivi potrebbe anche essere condivisibile, ma solo se subordinata alla definizione delle procedure e dei modelli organizzativi necessari ad assicurare l’accertamento degli stessi in tempi brevi. Ad oggi, le misure adottate dall’amministrazione non si ritengono sufficienti. Non è pensabile che tale attività possa essere svolta esclusivamente dal responsabile dell’ufficio tributi, tra l’altro assunto part-time dall’Ente, penalizzando l’ordinaria amministrazione. Né tantomeno si può pensare che la verifica di tali residui possa avvenire in forma passiva, gravando i cittadini dell’onere di risolvere le specifiche situazioni fornendo documentazione adeguata, ovvero chiedendo ai cittadini di sostituirsi all’Ente per le procedure di verifica.
Si deve risalire alla radice del problema, costruendo una banca dati unificata per sanare a monte il disallineamento tra i dati reali e i dati presenti nel sistema informativo dell’ente.
Solo nell’anno 2013 sono stati accertati 2.759.085,28 €, di cui 1.132.492,85 € per il recupero evasione ICI e 1.626.592,43 € di recupero evasione tassa rifiuti. Si fa presente che il valore totale dei residui attivi, 9.834.636,56 €, supera il valore delle riscossioni sull’anno, pari a 7.264.129,24 €.
Il principale problema resta la capacità di riscuotere i crediti. Il dato significativo è il valore del 8,13% di capitale riscosso rispetto alle somme oggetto di accertamento nel 2013, di cui lo 0% relativo all’accertamento ICI. Si evidenzia che tale procedura di accertamento, in molti casi, non può essere ritenuta valida a causa della mancanza delle azioni di notifica richieste.
L’organo di revisione segnala che la fase dell’accertamento delle predette entrate sarebbe dovuta essere effettuata prudenzialmente, in quanto non risultano poste in essere le attività di verifica e comparazione tra quanto rendicontato dalla società Asso Servizi srl e quanto risultante dalle scritture dell’Ente. Pertanto sollecita nuovamente un più attento esame della gestione dei residui attuando opportune procedure per una tempestiva riscossione dei crediti.
Inoltre, lo stesso organo di revisione consiglia che l’intero avanzo di amministrazione sia vincolato al Fondo Svalutazione Crediti fino a che non sia data dimostrazione dell’effettivo mantenimento dei crediti in Bilancio, rendendo di fatto inutilizzabile l’avanzo di amministrazione fino al completamento delle procedure di verifica dei residui.
INDEBITAMENTO
I dati del rendiconto di gestione evidenziano un indebitamento in crescita per l’anno 2013.
Visto il dato di 5.819 abitanti ed il totale dell’indebitamento dell’ente di 4.306.539,92, il dato relativo all’indebitamento pro capite nel 2013 si attesta a 740 €.
Se a questo si aggiunge l’anticipo di liquidità richiesto di recente per la somma di circa 1.200.000 €, ad oggi l’indebitamento pro capite nel 2014 sale a 946 €.
Ciò significa che ad ogni cittadino, oltre la già gravosa pressione tributaria imposta su base annua, si imputa un debito di circa 1.000 € a testa.
TARSU
In merito alla Tassa sui Rifiuti Urbani, senza entrare nel merito della gestione del servizio, si evidenza che i ricavi presentati non coprono i costi complessivi della raccolta. Risulta una percentuale di copertura del 78,03%. Ironicamente, la parte non coperta corrisponde quasi esattamente alla riduzione della TARSU del 25% applicata dalla precedente amministrazione sull’anno di competenza.
L’articolo 14 del decreto-legge n. 201 del 2011 che ha previsto l’entrata in vigore della TARES a decorrere dal 1° gennaio 2013, prevede che il gettito della tassa abbia un vincolo legislativo di destinazione, dovendo finanziare per intero il costo del servizio di gestione dei rifiuti urbani. La tariffa deve assicurare la copertura integrale dei costi di investimento e di esercizio mediante prelievo a carico dei contribuenti possessori di immobili.
Pertanto non si può approvare un documento in cui i ricavi non pareggino i costi del servizio. Una soluzione consiste nell’utilizzo di una quota non vincolata dei residui derivanti dal recupero dell’evasione sulla tassa dei rifiuti a copertura delle differenze. La soluzione sarebbe ammissibile in quanto utilizza somme derivanti da prelievo a carico dei contribuenti possessori di immobili, non impegnate in bilanci precedenti a copertura di costi di gestione.
DEBITI FUORI BILANCIO
Inoltre, non si può ignorare l’esistenza di debiti fuori bilancio legati alla gestione del contenzioso. Come evidenziato anche dall’organo di revisione, tutte le somme impegnate e pagate a titolo di spese legali per le quali esiste un impegno di spesa senza alcun aggiornamento annuale successivo, celano senza alcun dubbio la presenza di debiti fuori bilancio.
Si dovrebbe procedere celermente con l’attività di verifica dello stato del contenzioso a cura del responsabile Affari Legali dell’Ente, al fine di dimensionare l’entità del contenzioso in essere e riconoscere le relative somme a bilancio da accantonare per i futuri esercizi.
CONCLUSIONI
Viste le considerazioni appena espresse, riteniamo che il documento sul rendiconto di gestione 2013 non possa essere approvato nella forma in cui viene presentato. Pertanto, si invita il Sindaco a ritirare l’argomento per effettuare le necessarie correzioni e si comunica la volontà di esprimere voto non favorevole all’approvazione dello stesso.