L’Autorità Nazionale Anticorruzione ha richiamato il comune di Ascea per il progetto del “Molo approdo Elea – Velia” con delibera nr. 493 del 19 Ottobre a seguito di una nostra segnalazione. Per l’opera portuale dell’importo di 7,6 milioni di euro ora il Comune rischia la procedura per danno erariale.
La segnalazione segue i nostri appelli inascoltati in merito alle criticità sulla validità della progettazione e delle procedure utilizzate. In sintesi, abbiamo segnalato l’assenza della progettazione preliminare e dello studio di fattibilità, l’assenza della verifica e validazione del progetto definitivo, una sostanziale carenza del livello di approfondimento del progetto definitivo, la conseguente carenza dei requisiti necessari per l’affidamento dei lavori con la procedura dell’appalto integrato oltre ad un artificioso frazionamento degli incarichi di progettazione affidati per mascherare il fatto di aver partecipato ad un bando regionale dichiarando di avere un progetto definitivo inesistente.
L’ANAC ha ritenuto fondate le nostre preoccupazioni, riscontrando diversi punti in violazione delle normative vigenti. Secondo l’Autorità, per un intervento di grandi dimensioni e fortemente impattante come quello dell’approdo di Elea – Velia non è opportuno omettere i livelli di progettazione e non effettuare la procedura di verifica come invece avvenuto nel caso in esame. L’ANAC “non ritiene che l’intervento in esame per la sua tipologia e dimensione possa rientrare nel regime derogatorio e semplificato di progettazione”. Pertanto andavano rispettati i tre livelli di progettazione (progetto preliminare di fattibilità tecnica ed economica, progetto definitivo e progetto esecutivo).
L’Autorità evidenzia anche un comportamento della stazione appaltante non ispirato ai principi di economicità, efficacia, tempestività e correttezza. “E’ censurabile la circostanza che dopo l’approvazione del progetto originario siano stati impegnati oltre 100mila euro tra consulenze specialistiche e incarichi professionali esterni e che resta ancora da affidare l’incarico per la validazione/verifica. Nonostante ciò la progettazione risulta ancora priva dei caratteri richiesti in un progetto definitivo dal codice appalti“.
Abbiamo già espresso le nostre perplessità in merito al progetto presentato: troppo impattante, carente dal punto di vista progettuale, non adeguatamente verificato e, in generale, non adatto al contesto in cui viene proposto. Potrebbe rivelarsi persino pericoloso per l’effetto negativo sull’erosione costiera considerando che si interpone tra il fiume Alento, principale fonte di sedimenti da accumulo per la spiaggia, e la costa di Marina di Ascea. Inoltre, un approdo lungo 350 mt. a mare aperto, senza protezioni naturali o artificiali ai lati, sarà di fatto inutilizzabile in condizione di mare mosso e quindi non adatto allo stazionamento dei natanti.
Il Comune dovrebbe correggere immediatamente il tiro, rivedendo completamente sia la progettazione che le procedure prima che sia troppo tardi. Ma il rischio di perdere il finanziamento è già concreto.
Noi riteniamo che la soluzione migliore sia virare su un progetto di realizzazione di una marina o di una darsena nell’area già individuata, che avrebbe un impatto sul territorio diverso sia da un punto di vista ambientale che in termini di ricadute economiche. E può ancora essere possibile.
Per approfondimenti potete leggere il contenuto completo della segnalazione e della delibera dell’ANAC qui di seguito
approdo_elea_velia_segnalazione_anac.pdf
anac_delibera_493_19102022.pdf
oppure visionare alcuni estratti del progetto presentato
stato_di_progetto_planimetria_generale.pdf
stato_di_progetto_planimetria_di_tracciamento.pdf