Condividamo un post di Egidio Criscuolo che spiega come via Chiusa è diventata pubblica.
“Nei giorni scorsi è stata asfaltata la restante parte di via Chiusa, che a breve diventerà pubblica.
Diciamo le cose come stanno
Diciamo le cose come stanno ed evitiamo la propaganda di chi amministra: via Chiusa diventa pubblica principalmente grazie alla disponibilità dei proprietari (io e le mie sorelle) che hanno acconsentito ad una cessione volontaria.
Avevamo già comunicato la volontà di intervenire per la risistemazione del manto stradale in qualità di proprietari. Il comune ha manifestato l’intenzione di acquisire la strada per renderla pubblica, predisponendo anche la pubblica illuminazione. Come proprietari non ci siamo opposti e abbiamo trovato un accordo, certi di fare l’interesse della collettività.
L’intenzione dell’amministrazione era di utilizzare le efficienze derivanti dal progetto della strada dietro la mura per la risistemazione della restante parte di via Chiusa. Ma i soldi non erano sufficienti. O si acquisiva la strada o si facevano i lavori. Così abbiamo concordato un indennizzo, inferiore al costo di esproprio, accettando il pagamento negli anni successivi (metà nel 2020 e metà nel 2021), al fine di permettere l’esecuzione immediata dei lavori con le somme disponibili.
Nel dettaglio, la strada ceduta ha un’estensione di circa 820 mq. Il prezzo di esproprio, come da esproprio già realizzato sulla restante parte della strada, sarebbe stato di circa 25 €/mq, per un totale di 21.000 €.
La risistemazione del manto stradale, come da preventivo fornito dalla ditta che ha poi effettuato i lavori, avrebbe richiesto poco più di 6.000 €. Considerando che, come proprietari, avevamo già dato mandato alla ditta di procedere ai lavori, abbiamo concordato con l’ente un prezzo di esproprio di 15.000 €, ovvero la differenza tra il costo reale di esproprio e il costo di risistemazione del manto stradale.
In sostanza le spese per la risistemazione del manto stradale sono state sostenute dai proprietari.
L’amministrazione ha il solo merito di aver manifestato la volontà di acquisire il bene a patrimonio. Un po’ in ritardo, direi. Ricordo che già cinque anni fa, dopo la mia prima elezione a consigliere comunale, proposi di inserire questo pezzo di strada nel progetto della strada dietro la mura come parte di un progetto unitario. Mi risposero che non era una priorità e che non c’erano soldi.
Oggi hanno cambiato idea. Ultimamente capita spesso, meglio tardi che mai.
Ma si eviti di raccontare solo le verità che fanno più comodo.”